La scelta del laboratorio:
I locali, devono essere puliti e disinfettati (almeno una volta al giorno), e deve essere impedito l’ingresso di animali e persone estranee all’attività.
Se l’attività di piercing – in occasione di fiere o altri avvenimenti – è esercitata in laboratori mobili, questi saranno sottoposti alle medesime condizioni sanitarie.
Tutti i laboratori devono essere dotati di una cassetta di pronto soccorso da usarsi in caso di necessità.
Gli strumenti, devono essere puliti, disinfettati ed in buono stato di conservazione.
Saranno monouso o sterilizzabili sia gli strumenti che gli oggetti utilizzati per le decorazioni.
Gli operatori, devono essere vaccinati per l’epatite B e per il tetano, e devono aver superato i corsi formativi teorici e pratici (di durata differente a seconda della Regione e dove già istituiti).
Devono indossare indumenti puliti (camice) e sostituirli se si sporcano di sangue o di altri fluidi corporei. Le mani saranno lavate con acqua e sapone all’inizio e al termine di qualsiasi pratica, e si dovranno comunque indossare guanti monouso.
Eventuali tagli, ferite, scottature o altre lesioni dovranno essere disinfettate e coperte in maniera da evitare qualsiasi contatto con gli strumenti, le decorazioni e il corpo della persona che si sottopone al piercing.
Devono informare l’utente, in maniera comprensibile e per iscritto, di tutti i particolari relativi a queste pratiche, richiedendo la loro firma in un apposito documento (consenso informato).
La prevenzione:
• Prima di praticarsi un piercing è bene vaccinarsi contro il tetano.
• Gli strumenti utilizzati per applicare un piercing devono essere monouso o previamente sterilizzati.
• Il monile da applicare deve essere di acciaio chirurgico, oro a 14 o 16 carati o titanio, che al momento dell’applicazione deve anche essere sterile.
• L’operatore che pratica il piercing deve utilizzare guanti monouso.
• La perforazione non deve essere effettuata con la pistola, la cui sterilizzazione non è efficace (vedere tag pistola spara orecchini e gioellerie).
Conoscere per prevenire:
• Pulire e disinfettare la zona del corpo nella quale si sta per collocare il piercing.
• Durante il processo di cicatrizzazione il piercing deve essere tenuto costantemente pulito e disinfettato.
• Prima di toccare il piercing si devono sempre lavare le mani.
• Il piercing non deve essere rimosso fino alla completa cicatrizzazione, per evitare che il foro possa richiudersi.
• Se sorge qualche complicazione durante il processo di cicatrizzazione (ad esempio un’infezione) si deve consultare il proprio medico.
Tempo di cicatrizzazione della ferita:
Non tutte le persone sono uguali, e pertanto, le ferite non cicatrizzano ugualmente, ma la media dei tempi di cicatrizzazione secondo i tipi di piercing è la seguente:
• piercing facciali:
- orecchio (cartilagine): 8-12 settimane
- orecchio (lobo): 4-6 settimane
- sopracciglio: 6-8 settimane
- seno frontale del naso: 6-12 settimane
- narici: 6-8 settimane
• piercing orali:
- lingua: 4-6 settimane
- labbro: 6-8 settimane
• piercing genitali:
- meno profondi: 4-6 settimane
- più profondi: 3-6 mesi
• piercing corporali:
- 6-9 mesi 1 anno circa
Tutti i piercings devono essere tenuti ben puliti durante il periodo di cicatrizzazione.
Durante questo periodo il piercing deve essere toccato il meno possibile, e mai prima di essersi lavati accuratamente le mani con sapone neutro. Oltre a queste semplici attenzioni, che devono usarsi per ogni tipo di piercing, altre più specifiche vanno adottate a seconda della parte del corpo interessata.
Piercings facciali (orecchio naso, sopracciglio, ecc.):
Utilizzare sapone neutro, e risciacquare diligentemente:(vedi tag come curare i piercing), avendo cura che il liquido penetri nella perforazione.
La pulizia va ripetuta due volte al giorno, per due mesi. Durante il processo di cicatrizzazione è sconsigliato truccarsi.
Piercing orali (lingua, labbra, ecc.):
Durante la cicatrizzazione devono evitarsi bevande alcoliche e cibi piccanti. Si consiglia di parlare lentamente ed evitare il sesso orale.
In una settimana si può ricominciare a condurre una vita normale. Per un periodo da quattro a sei settimane, i piercing interni si devono ripulire dopo aver mangiato, bevuto o fumato. È sconsigliato l’uso della gomma da masticare.
Per risciacquare si può utilizzare un liquido orale antibatterico (vedi tag come curare i piercing), oppure si possono fare dei gargarismi con sale marino sciolto in acqua. Queste attenzioni particolari dovranno protrarsi per 4-6 settimane nel caso del piercing alla lingua, per 6-8 settimane nel caso dei labiali.
Un consiglio utile: se la lingua si gonfia si può provare a tenervi sopra un po’ di ghiaccio; se però il gonfiore persiste, è bene rivolgersi al proprio piercer, che saprà consigliarvi al meglio.
Body piercing (capezzolo, ombelico, ecc.).
Si devono lavare accuratamente con un sapone neutro sia il piercing che la zona circostante.
Utilizzare sapone neutro, e risciacquare diligentemente: avendo cura che il liquido penetri nella perforazione.
Sono consigliati anche i lavaggi con sale marino non iodato.
La pulizia deve essere ripetuta due volte al giorno, per 6-9 mesi o fino a completa cicatrizzazione.
Piercing genitali.
Utilizzare sapone neutro, e risciacquare diligentemente: eventuali residui di sapone potrebbero irritare. Il piercing deve sempre essere pulito prima di avere rapporti sessuali, che peraltro sono sconsigliati fino alla completa cicatrizzazione.
Soprattutto, in questo periodo, si deve evitare ogni contatto orale, ed è sempre consigliato l’uso del profilattico.
Ricordare che spermicidi e lubrificanti possono causare irritazioni.
La pulizia deve essere ripetuta almeno due/ tre volte al giorno per uno o due mesi.
In generale, si deve ricordare che chi si fa un piercing non deve bagnarsi né in piscina né nel mare, finché non sia terminato il processo di cicatrizzazione.
I rischi:
• Allergie. Se i materiali utilizzati non sono adeguati sono possibili reazioni cutanee, generalmente localizzate.
• I piercing orali possono ostacolare la masticazione, provocare accidentali rotture dentali .
• Cicatrici. L’imperizia della persona che pratica il piercing può essere causa di antiestetiche cicatrici.
• Emorragie. Nel caso si vada a realizzare un piercing in una zona molto irrigata da vasi sanguigni, si possono verificare emorragie se non si presta sufficiente attenzione.
• Infezioni. Sorgono quando le misure igieniche di prevenzione durante la perforazione e la successiva cicatrizzazione non sono state rispettate. L’infezione può essere di tipo locale (ad esempio herpes o papilloma) o sistemica, come l’epatite, di tipo B o C, e perfino l’AIDS.
• Traumi o lacerazioni. Alcune parti del corpo sono esposte a più sfregamenti (lingua, capezzoli, ombelico, labbra), per cui collocando un piercing in queste zone, si consiglia la massima attenzione per non rischiare lacerazioni e traumi.
Il piercing dovrebbe essere evitato…
• Quando si soffre di qualunque tipo di malattia o infezione, che debilita le difese immunitarie.
• Quando si soffre di dermatite, acne o tendenza a cicatrici cheloidali (cicatrici anomale, atrofizzate, che rimangono in rilievo ed hanno un colore tra il rosso e il violaceo).
• In estate, perché l’acqua del mare o della piscina aumentano la possibilità di infezioni.
• Quando si è minorenni senza un’autorizzazione da parte dei genitori o tutori legali.
• Durante la gravidanza.
• Quando si soffre di psoriasi, herpes, verruche o qualsiasi altra infezione della pelle, poiché l’infezione potrebbe estendersi.
• Quando si è effettuato di recente un trattamento per l’acne a base di isotretinoina, poiché potrebbero comparire cicatrici anomale.
• Quando si stanno assumendo anticoagulanti.
• Quando si soffre di alterazioni del sangue o di disturbi cardiaci congeniti.
Il cloro come disinfettante
Il cloro è uno dei disinfettanti il più ampiamente usati. È ben applicabile e molto efficace per la disattivazione dei microorganismi patogeni. Esso può essere applicato, misurato e controllato facilmente. È piuttosto persistente e relativamente economico.
Il cloro è stato usato in verie applicazioni, come la disattivazione degli agenti patogeni nell'acqua potabile, nell'acqua delle piscine ed in acqua reflua, per la disinfezione delle aree residenziali e per il candeggiamento dei tessuti, da più di duecento anni. Quando il cloro fu scoperto non si era a conoscenza che le malattie erano causate dai microorganismi. Nel diciannovesimo secolo i medici e gli scienziati scoprirono che molte malattie sono contagiose e che la diffusione della malattia può essere evitata tramite la disinfezione di parti degli ospedali. Subito in seguito, incominciammo a sperimentare il cloro come disinfettante. Nel 1835 il medico e scrittore Oliver Wendel Holmes consiglio' alle ostetriche di lavarsi le mani con ipoclorito di calcio (Ca(ClO)2-4H2O) per impedire una diffusione della febbre delle ostetriche.
Cominque cominciammo ad usare il cloro come disinfettante su più larga scala nel diciannovesimo secolo, dopo che Louis Pasteur scopri' che i microorganismi diffondevano determinate malattie.
Il cloro ha svolto un ruolo importante nella speranza di vita degli esseri umani.
Per maggiori informazioni sugli agenti patogeni presenti nell'acqua, dai un'occhiata ai patogeni presenti nell'acqua.
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