Domanda:
Donazione di organi: si o no?
Bb
2013-02-13 01:39:54 UTC
Ciao a tutti..
Poco tempo fami sono presentata all'AIDO chiedendo la tessera per iscrivermi dato che vorrei che, in caso di morte e DOPO la morte i miei organi possano salvare altre vite.
Oggi mi è arrivato a casa il modulo di iscrizione e sono qui a fissarlo con migliaia di domande.
Informandomi ho scoperto che gli organi vengono prelevati dopo 6 ore dalla dichiarazione si morte CEREBRALE..
Innanzitutto 6 ore mi sembrano davvero poche, ma la cosa che mi spaventa di più è che si sentono moltissimi casi in cui il paziente è stato dichiarato cerebralmente morto quando invece non lo era, solo per essere sicuri di salvare gli organi..
Ma anche volendo passare oltre c'è un'altra cosa che mi terrorizza..
Sul sito dell'antipredazione organi, leggo chiaramente:"Espianto che viene eseguito su un paziente che reagisce istantaneamente all'incisione chirurgica con movimenti degli arti e del tronco, aumento della frequenza del polso e della pressione arteriosa a conferma della sua vitalità, rendendo necessaria la somministrazione preventiva di farmaci curarizzanti (paralizzanti) o di anestetici." Come se il corpo percepisse il dolore e reagisse ad esso..
Ora non so più se voglio essere iscritta..
Forse è meglio restare come adesso, che i miei cari sanno che vorrei donare e magari darebbero il consenso dopo tutti gli accertamenti e dopo l'aver provato il tutto per tutto e non dopo sole 6 ore in cui, a quanto pare, non cercano di salvarti per paura di danneggiare gli organi..
Ma forse sbaglio.. Forse non do abbastanza fiducia ai medici.. Ma visto tutto quello che si sente in giro..
Voi che ne pensate?
Sette risposte:
anonymous
2013-02-13 01:42:31 UTC
bella domanda non saprei che dirti! dovrei informarmi per poterti dare un parere! donare gli organi è una bellissima azione penso che si debba fare
?
2013-02-13 02:27:30 UTC
Innanzitutto non sono sempre 6 ore, ad esempio in caso di danno anossico (non arriva ossigeno al cervello) il periodo di osservazione non può iniziare prima di 24 ore dal danno (se non nel caso in cui non sia presente il flusso ematico cerebrale). Per quanto riguarda i movimenti, essi sono dovuti solamente a riflessi, infatti per verificare la morte cerebrale in Italia deve essere verificata la morte della corteccia (tramite EEG) e la morte degli emisferi (tramite i riflessi del tronco cerebrale) mentre in altri paesi è sufficiente dimostrare la morte degli emisferi, mentre i riflessi spinali spontanei o provocati non hanno rilevanza ai fini dell’accertamento della morte in quanto compatibili con la condizione di cessazione irreversibile di tutte le funzioni encefaliche (in pratica anche nel caso di decapitazione sono presenti certi riflessi, perché sono semplicemente riflessi del midollo spinale).

Quello che succede nella realtà è questo: ti capita un incidente, vieni portato in ospedale e fanno il possibile per portare nella norma i tuoi parametri vitali ( cercano di ripristinare il battito cardiaco, la respirazione...) e se ritenuto necessario ti operano. Se sono riusciti a ripristinare il battito cardiaco (se no dopo 20 minuti le cellule cerebrali sono morte) e terminati gli accertamenti clinici previsti il rianimatore comunica alla direzione sanitaria che convoca la commissione di accertamento di morte, che ha la funzione di accertare la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell'encefalo:

ti fanno un EEG per verificare se la corteccia trasmette ancora segnali elettrici, verificano se è presente lo stato di vigilanza e coscienza, ma soprattutto verificano i riflessi del tronco e l'assenza di respiro spontaneo. I riflessi del tronco sono il fotomotore, corneale, stimolo algico nel territorio del trigemino, oculovestibolare e carenale. Infine staccano il respiratore e verificano se riesci a riprendere a respirare senza l'utilizzo del respiratore (aspettano che il livello di PCO2 sia superiore a 60 mm Hg, che è il livello sufficiente per provocare il massimo stimolo dei centri del respiro, cioè se non respiri ora non respiri in nessun'altra condizione). In certi casi specifici poi fanno anche le indagini per verificare l'assenza di flusso ematico cerebrale. Alla fine di tutto questo aspettano 6 ore e rifanno gli stessi test, se non c'è ancora alcun segno di vita si dà il via all'asportazione degli organi.



In conclusione, non so se sono stato chiaro in tutti i punti, però quando si dà il via al trapianto non c'è rischio che il paziente sia vivo cerebralmente. Tra l'altro la legge prevede un periodo di osservazione che è di MINIMO 6 ore, quindi in caso di dubbio ti tengono lì anche di più.

Io non sono iscritto all'AIDO ma visto il principio del silenzio-assenso in caso di incidente donerò i miei organi, tanto cosa me ne faccio.



Ciao ciao
anonymous
2013-02-13 01:48:46 UTC
Guarda, con i progressi della medicina di oggi, è impossibile che dopo la diagnosi di morte, un paziente (in questo caso un cadavere) riprenda le sue funzioni vitali. Se l'elettroencefalogramma da per 6 ore un risultato piatto, allora per forza di cose è finita. Il fatto che il corpo si muova ancora è dovuto al fatto che per quelle 6 ore i medici dell'equipe di terapia intensiva, devono mantenere gli organi irrorati di sangue, per cui è possibile che ci siano degli spasmi (ASSOLUTAMENTE INVOLONTARI) poichè se il cadavere percepisse dolore lo si vedrebbe nell'elettroencefalogramma, che per legge DEVE essere piatto. Se vuoi ulteriori informazioni puoi tranquillamente chiederle al tuo medico di base...



E comunque credo che sarebbe stupido uccidere una persona per prelevare degli organi che magari non attecchiranno sul paziente... FAnno prima di tutto per salvare TE che hai più chance di farcela del trapiantando...



Spero di essere stato esaustivo.
Bonnie
2013-02-13 01:46:30 UTC
da internet si trova di tutto e di più specie per quanto riguarda tutto ciò che vain un certo senso "contro" la normale visione!

ti assicuro che dal cerebralmente morto non s'è mai risvegliato nessuno, in pratica il cervello non ha più alcuna attività elettrica e non può più essere ripristinata perchè non esistono "defibrillatori" cerebrali come per il cuore.

prima di decidere l'eventuale possibilità di espianto vengono fatti 3 controlli a distanza di x ore e da medici differenti. se dopo 6 ore dall'ultimo di questi controlli persiste la morte cerebrale si procede con l'espianto. ovviamente deve essere mantenuta ossigenazione e circolazione perchè sennò muoiono anche gli organi interni e poi non si possono più trapiantare.
anonymous
2013-02-13 01:46:29 UTC
Dovrebbe essere un associazione di cui fidarsi.... Proprio l'anno scorso l'associazione aido era venuta nella nostra scuola per sensibilizzare questo argomento.. Con una frase che a me era rimasta impressa "ti voglio donare" se non ti fidi a donare gli organi post-morte puoi sempre donare il sangue con l'avis o il cordone ombelicale dopo il parto! Un bacio
?
2014-05-22 06:53:21 UTC
Ciao a tutti, ho trovato questo ottimo test: Donazioni e trapianti significano dare una seconda possibilità di vita. Tuttavia i dubbi e i timori restano moltissimi. Metti alla prova la tua conoscenza su questo tema tanto importante rispondendo alle nostre domande. http://goo.gl/4bAfxb
Del10
2013-02-13 01:43:28 UTC
secondo me la donazione dovrebbe avvenire...


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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